BIC Mezzolombardo: insediata la startup russa DCS

L’impresa di Alexey Zhuravlev propone un nuovo ed efficiente sistema contro la corrosione dei condotti petroliferi

Trentino Startup
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Arriva dalla Russia il fondatore della startup DCS, insediata a Mezzolombardo presso il Business Innovation Centre di Trentino Sviluppo. Alexey Zhuravlev: così si chiama l’imprenditore, che conta di commercializzare il proprio prodotto prima negli Stati Uniti e in Messico, e poi nei Paesi Arabi, in Sud America e in Russia. Ma di cosa si occupa questa peculiare startup? Ebbene, al centro dell’impresa innovativa di Zhuravlev ci sono speciali sistemi contro la corrosione dei condotti petroliferi terrestri e marini.

La startup è nata da pochi mesi e si è insediata nel complesso produttivo in località Rupe a Mezzolombardo solamente da inizio settembre, ma le idee del fondatore sembrano essere molto chiare, grazie a delle esperienze passate nel medesimo settore. Zhuravlev ha infatti fondato una prima startup in Trentino nel 2012 — sempre specializzata nella protezione anticorrosiva per tubi petroliferi — per poi aprire nel 2016 una filiale in Texas. Ora l’imprenditore — domiciliato in Italia grazie al programma Italia Startup Visa — ha raccolto i propri partner per dare il via a questa nuova avventura nel settore oil&gas.

Come ha spiegato il fondatore nonché amministratore delegato di DCS srl, «nel mercato nel quale operiamo non esiste un prodotto per la protezione anticorrosiva di tubi petroliferi terrestri e marini che sia simile, per tecnologia e innovazione, a quello da noi sviluppato. Esistono pochi grandi operatori a livello mondiale in specifiche aree geografiche, ma quello che caratterizza la nostra soluzione è l’innovatività e la compatibilità con l’ambiente».

La soluzione proposta dalla startup DCS è una tecnologia coperta da brevetto che prevede la realizzazione di uno strato interno protettivo composto da un nuovo materiale, capace di proteggere le tubazioni per un tempo cinque volte maggiore rispetto ai sistemi tradizionali. Questo permette tra l’altro non solo di migliorare i nuovi tubi, ma anche di recuperare i tubi usati direttamente in loco, allungando la loro vita e cancellando il problema del trasporto.

Non è tutto qui: come sottolinea Zhuravlev, «all’interno del BIC di Mezzolombardo intendiamo avviare anche una fase di prototipazione e produzione dei macchinari necessari per applicare il sistema protettivo alle tubazioni» aggiungendo che «in un secondo momento prevediamo di esternalizzare la componentistica e di occuparci internamente solo dell’assemblaggio meccanico ed elettrico». Di certo il traguardo della startup non è alla portata di tutti: per raggiungerlo sono infatti stati programmati investimenti in ricerca per circa 3 milioni di euro, tutti tra il 2018 e il 2020.

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